Gli Chef

Alessandro Bellingeri

Chef
Acquarol

Francesco Brutto

Chef
Venissa

Salvatore Camedda

Chef
Somu

Alessandro Bellingeri

Chef – Acquarol

Classe 1983, Alessandro è di origini cremonesi. Da molto giovane inizia a viaggiare e conoscere, mettendosi alla prova nel settore che più lo appassiona: la cucina. La prima grande esperienza è a fianco di Massimo Spigaroli, da cui impara l’importanza della valorizzazione del territorio. L’attenzione al gusto gli viene trasmessa dal carismatico chef Stefano Mazzone e nuovi orizzonti si aprono al fianco di Riccardo Camanini. Ma la strada che Alessandro inizierà a percorrere nel mondo dell’alta ristorazione gli è stata aperta da Enrico Crippa a Piazza Duomo.
Alessandro inizia ad unire gli insegnamenti, a cogliere i dettagli più importanti delle esperienze vissute, così da crearsi una sua personale idea di cucina contemporanea d’autore. Dopo un breve periodo da Massimo Bottura e un secondo periodo da Mazzone (stavolta al Quisisana di Capri), passa a nomi che segneranno le sue ultime inclinazioni culinarie: da Martin Berasategui nei Paesi Baschi e, per finire, in cucina a El Molin, il ristorante stella Michelin di Alessandro Gilmozzi, maestro nella valorizzazione dei prodotti del territorio montano.
Proprio in queste zone, precisamente nel cuore della Val di Fiemme, decide di fermarsi ed iniziare la propria avventura: la prima insegna, inaugurata nel 2012, si chiama Osteria De L’Acquarol, aperta con la moglie Perla, di origini messicane. Oggi Osteria Acquarol si è spostata ad Appiano e ha conquistato la sua prima stella Michelin sulla “Rossa” 2022.
Bellingeri è parte attiva nel panorama enogastronomico italiano ed internazionale: socio di associazione italiana Ambasciatori del Gusto insieme a ristoratori, pizzaioli, sommelier, persone di sala, pasticcieri e gelatieri che si sono riuniti per fare impresa, in Italia e nel mondo; è inoltre uno dei 50 chef stellati di Chic – Charming Italian Chef, associazione che riunisce professionisti in un progetto dove lo scambio di idee ed esperienze e l’interazione tra i soci danno luogo ad una crescita culturale di tutto il movimento; è infine membro dell’associazione internazionale JRE – Jeunes Restaurateurs d’Europe, con cui condivide la mission di tutela del territorio e l’utilizzo di ingredienti freschi e regionali provenienti da aziende locali, mantenendo elevatissimi standard di qualità.

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Francesco Brutto

Chef – Venissa

Francesco Brutto ha lavorato per anni al fianco di Piergiorgio Parini all’Osteria del Povero Diavolo prima di tornare nella nativa Treviso e aprire Undicesimo Vineria nel 2014, ottenendo la sua prima stella Michelin nel 2017. Nello stesso anno, insieme a Chiara Pavan, inizia l’esperienza al Ristorante Venissa, nella laguna di Venezia. Da sempre interessato alle tematiche ambientali, alle fermentazioni e alle conservazioni come mezzi di recupero delle materie prime, Francesco condivide con Chiara una filosofia di cucina ambientale – una cucina che racconta e, allo stesso tempo, mitiga il suo impatto sul territorio circostante.

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Salvatore Camedda

Chef – Somu

Salvatore, originario di Cabras, dopo varie esperienze in giro per il mondo è ritornato a casa per aprire il suo ristorante.
Dopo la prima stagione in cucina, a Baja Sardinia per l’esattezza, Salvatore acquisisce la consapevolezza che, contrariamente alle sue prime convinzioni, quello dello chef sarebbe stata la professione del suo futuro.
Dopo tanta gavetta, l’esperienza più formativa è stata senz’altro quella fatta insieme allo chef Giuliano Baldassarri. Cinque mesi a stretto contatto con uno chef innovativo che gli ha fatto vedere la cucina da un punto di vista totalmente inedito.
Dopo altre importanti esperienze che ne hanno temprato il carattere e formato lo stile, Salvatore ha deciso di realizzare il suo sogno dando vita al Somu, il ristorante chiamato Casa, ospitato nei locali del Club Hotel di Baja Sardinia.
Salvatore ha una diversa prospettiva rispetto alla tendenza del prodotto a chilometro zero. La scelta viene fatta in base alla qualità piuttosto che alla prossimità geografica. Il tutto per realizzare quell’itinerario gastronomico alla ricerca del gusto che i clienti del Somu dovranno percorrere per intero e perdersi nel piacere della scoperta e del sapore inaspettato.

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